Un passito da meditazione, da gustare da solo o con formaggi piccanti come la robiola caprina molto stagionata, oppure a fine pasto come suggello di una cena sontuosa. Nel 1992 al Loazzolo DOC è stato attribuito il tanto ambito riconoscimento della denominazione di origine controllata. Oggi è il vino DOC più piccolo in Italia e, forse, al mondo.
Prodotto in una superficie inferiore a cinque ettari, il Loazzolo DOC ha una resa limitatissima, inferiore a 2750 litri per ettaro. Da una fine selezione di uve Moscato in vendemmia tardiva, questo vino DOC è vinificato e imbottigliato nel solo comune di Loazzolo: caratteristica unica in Italia. Il terreno calcareo marnoso delle ripide vigne e le ottime caratteristiche microclimatiche di questo paesino di soli 300 abitanti conferiscono caratteri distintivi alle produzioni locali. Il nettare che nasce da queste colline, al confine tra Langa astigiana e Langa albese, vanta di una lunga tradizione. Riscoperto negli anni '80, è oggi prodotto da soltanto 8 appassionati produttori.
Vitigno: Moscato bianco
Colore: giallo dorato brillante
Profumo: complesso, intenso con sentori di muschio e vaniglia, frutti canditi
Sapore: dolce e caratteristico, con lieve aroma di Moscato
Titolo alcolometrico volumico minimo complessivo: 15,5 gradi di cui almeno 11 svolti
Invecchiamento: due anni di cui almeno sei mesi in botti di legno di capacità non superiore a 250 litri
Particolarità: DOC più piccola e col disciplinare più restrittivo d’Italia
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